Gropparello (PC), 12 giugno 2022 - Nel corso del procedimento giudiziario che si è svolto davanti alla Tar di Parma il Ministero dell’Istruzione è stato difeso dall’Avvocatura dello Stato che ha scelto di costituirsi in giudizio, una scelta tecnica che poteva anche essere evitata se ci fosse stata una volontà politica diversa che è evidentemente mancata: l’Avvocatura dello Stato, preposta ad assistere gli enti Statali quando vengono chiamati in giudizio, dipende dalla Presidenza del Consiglio e quindi direttamente dal governo che poteva discrezionalmentedare indicazioni di non “resistere” nel giudizio ma non lo ha fatto. Una chiara è determinata volontà politica di cui i partiti di maggioranza tutti, attraverso i loro esponenti piacentini, dovrebbero dare una spiegazione assumendosi le loro responsabilità. Oltre ai cittadini costretti a fare causa, lo scorso 30 maggio contro il taglio generalizzato dell’organico dei docenti ed altre angherie ai danni della scuola, c’è stato anche uno sciopero generale che ha riscosso una massiccia adesione anche nel Piacentino. Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza, ricorda che è stato recentemente emesso un decreto legge che taglia altre 10.000 cattedre esso deve essere convertito, pena la decadenza, entro il 29 giugno, chiediamo ancora una volta ai parlamentari di Piacenza e Parma e ai loro rappresentanti territoriali di agire anche in difformità alle indicazioni dei loro partiti schierandosi a favore del nostro territorio e dei suoi cittadini.
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